Remo Ruffini

Dal 2003 il nome di Remo Ruffini è legato a Moncler, lo storico marchio franco-italiano che si è fatto conoscere negli anni per la sua eccellenza nell’ambito tessile. Capi d’abbigliamento, piumini e accessori sono le specialità dell’azienda. Il progetto di rilancio internazionale pensato e messo in campo da Ruffini ha portato l’azienda a crescere di molto in soli dieci anni. A oggi, Ruffini è amministratore delegato e presidente dell’impresa.

Biografia

Remo Ruffini nasce a Como il 27 agosto del 1961. Il settore tessile e imprenditoriale ce l’ha nel sangue: suo padre, Gianfranco Ruffini, possedeva un’azienda d’abbigliamento omonima a New York, proprio come la madre, Enrica. È nell’impresa del padre che Ruffini muove i suoi primi passi lavorativi, ma a 23 anni decide di tornare in Italia e di fondare un’impresa tutta sua: la New England.

Dopo aver passato sedici anni alla guida di questa azienda, la vende al Gruppo Stefanel e passa alla guida di Moncler. Nel 2003, l’azienda è in profonda crisi finanziaria. Ruffini cambia del tutto il brand e intraprende una politica di rilancio a livello internazionale. La sua è una strategia integrata in cui si combinano il lato imprenditoriale e la sensibilità creativa.

L’idea promossa da Ruffini è quella di un “piumino globale” che si dimostri versatile e perfetto per ogni occasione. Proprio grazie a questa intuizione, la Moncler diventa uno dei marchi internazionali più prestigiosi e nel 2013 viene quotata in Borsa sulla Piazza di Milano.

Il suo lavoro per l’azienda non si ferma lì: il 20 febbraio 2018 viene avviato il progetto Moncler Genius che dà inizio a un nuovo capitolo produttivo per il brand. I prodotti sono il risultato di approcci creativi diversi, influenzati anche dal mondo digitale.

Ancora oggi, il suo lavoro rende Moncler una delle principali realtà imprenditoriali italiane.

Premi e riconoscimenti

Nel corso della sua carriera, Ruffini ha ottenuto diversi riconoscimenti.

Viene decretato “Imprenditore dell’anno 2017” e ritira il premio a Milano il 9 novembre di quello stesso anno. Nel 2018 viene eletto membro del CNMI (Consiglio Direttivo Camera Nazionale della Moda Italiana) e poi “Cavaliere del Lavoro” in Italia.

Nel 2019 è stato insignito del premio “Guido Carli” nell’Aula del Senato a Roma. Alla fine dello stesso anno, riceve presso il Royal Albert Hall di Londra il premio come Business Leader ai Fashion Awards.

Dal 2019 è anche membro del Comitato Direttivo del Fashion Pact.

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