Pierluigi Antonelli
Tra i 100 migliori amministratori delegati italiani del 2021 secondo la rivista Forbes c’è anche lui: Pierluigi Antonelli, CEO di Pharma, società di Angelini Holding S.p.A.. Lui, come molti altri suoi colleghi e sue colleghe, si è distinto per essere riuscito a condurre l’impresa con serietà e innovazione fronteggiando anche la crisi dovuta alla pandemia.
Biografia
Dopo essersi laureato con lode alla Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli in Business&Economics nel 1989, Antonelli perfeziona la sua formazione alla Duquesne University dove frequenta un corso di quattro mesi di Financial Analysis. Subito dopo, s’iscrive alla Northwestern University per un MBA in Management & Strategy, Finance and Marketing.
La sua carriera inizia nel settore automobilismo nella McKinsey, lavorando in Italia e negli Stati Uniti. Nel 1999 inizia la sua lunga esperienza nel settore farmaceutico nella Bristol-Myers Squibb. Rimarrà per bene 12 anni in questa realtà occupandosi di settori diversi e spostandosi spesso tra Italia, Portogallo, Stati Uniti, Francia e Svizzera.
Nel 2011 si sposta alla Merck&Co dove viene nominato Senior Vice President. Qualche anno dopo diventa Presidente del MSD Italia e insignito del ruolo di Fertilità Head per l’Europa e per il Canada.
Passa poi alla Novartis e nella seconda metà del 2015 alla Sandoz dove viene promosso capo della divisione oncologica europea nell’aprile del 2018.
Il gruppo Pharma
Nel 2019 viene chiamato dal gruppo Angelini per essere il nuovo amministratore delegato del gruppo Pharma.
All’indomani della nomina, Antonelli ha dichiarato: “Sono molto onorato per questa mia nomina in Angelini, un’eccellenza del farmaceutico italiano. Insieme con il team e con il supporto della famiglia Angelini mi impegnerò a far evolvere Angelini Pharma in un solido player europeo, espandendo ulteriormente sia la dimensione geografica che il portfolio Rx e OTC”.
La sua leadership è votata all’integrità e alla trasparenza. Le sue competenze ed esperienze sono al servizio della capacità di innovazione e (soprattutto) dei bisogni dei pazienti.
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